Page 4 - Biografia completa Massimo Sella
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scienza che la sua padronanza dell’obiettivo iniziò il      a Biella.
        suo percorso evolutivo, crescendo con l’esperienza,     4.  Nella quarta fase dapprima riprese i fili spez-
        ma il cambiamento d’accento venne in seguito a un           zati e ricominciò i lavori scientifici ittiologici,
        evento particolare: l’incontro con la città di Rovigno,     approfondendoli, le campagne antimalariche
        che visitò  già  nei  primi  anni venti,  prima  di  assu-  e  i viaggi talassografici,  e  poi  rispose  a  inte-
        mere la funzione di direttore dell’Istituto di Biologia     ressanti proposte di lavoro: una stabilizzazio-
        Marina pochi anni dopo. Scrisse egli stesso in alcu-        ne professionale e sociale.
        ne note che questo luogo e il carso retrostante ebbe-
        ro l’impatto di un innamoramento.                       5.  Nel 1924, accettò la proposta di direttore dell’I-
           Questo rapportare un vissuto e un modo del foto-         stituto di Biologia Marina di Rovigno d’Istria,
        grafare a un luogo è stato un invito a collegare i luo-     entrando così nella fase più significativa e ir-
        ghi a particolari momenti e cambiamenti: cominciai          reversibile della sua vita di uomo e di scien-
        così a rivedere la sua vita e i suoi spostamenti con        ziato,  trascinando con sé e coinvolgendo in
        uno sguardo che si sforzava di riconoscerne, o al-          questa svolta  la sua famiglia. Questo quinto
        meno adombrarne, una struttura portante che a sua           periodo, conclusosi nel 1943, era in realtà stato
        volta rivelasse un uomo e la sua immagine del mon-          interferito nel 1940 da quell’incursione nella
        do, appunto la persona. Non sembri strano, questo           vita di tutti che fu la Seconda Guerra Mondiale.
        significava anche ricostruire una mappa dei luoghi e    6.  Dopo il 1943 la vita di Massimo è segnata da
        il loro avvicendarsi nel tempo. E induceva a cercare        un declino del lavoro scientifico e palesemen-
        un filo conduttore e, nel caso della fotografia, quale      te depressa a causa di due lutti gravissimi, la
        evoluzione avesse avuto in lui la capacità fotografi-       morte prematura dell’amata moglie Edvige e
        ca, cosa avesse raccolto e rivelato della sua natura        la perdita di Rovigno, che tale fu per lui dopo
        e come si fosse collegata con le sue altre attività e       tanto investimento). Questa fu la fase termina-
        ispirazioni.                                                le, durata sedici anni. Non fu tuttavia una fase
           Nel ricercare anche sotto diverse prospetti-             di decadenza, fu anche una fase (momento) di
        ve questi possibili fatti interiori, scrissi prima una      arricchimento e sviluppo della mente e della
        scheda biografica più fattuale e piattamente crono-         dignità della persona. Fu la morte a spezzare
        logica affinché date ed eventi potessero venire col-        il suo spirito, ancora ben vivo e desto, il 4 set-
        locati nello spazio e nel tempo per poi restare come        tembre 1959.
        sfondo. Il secondo passo fu quello di individuare le     Questa lista e le relative suddivisioni in tempi e
        fasi temporali della sua vita che si sono succedute   luoghi lungo il percorso della vita di Massimo Sel-
        come fasce  temporali e che racchiudono fatti ed      la aiutano a riconoscere non tanto momenti storici
        eventi dando il significato e la coloratura emotiva di   della sua esistenza in quanto tali, ma piuttosto il si-
        quei momenti.                                         gnificato che in quel momento avevano per lui la vita
           La sua vita mi sembrò quindi svolgersi lungo cin-  e la propria attività in quei luoghi.
        que o sei periodi, abbastanza ben demarcati perché
        segnati da avvenimenti esterni di grande importan-
        za:                                                      1. Infanzia e adolescenza a San Gerolamo

          1.  La nascita nella casa avita di San Gerolamo a
              Biella, dove visse fino al 1906 quando si iscris-  Un clima familiare molto particolare certamen-
              se alla facoltà di Scienze Naturali dell’Univer-  te favorì la sua natura vitale, proprio nel momento
              sità di Roma.                                   iniziale della vita quando ben presto si costruisce la
          2.  Nella capitale prima come studente, poi come    struttura fondante dell’identità della persona. Il pa-
                                                              esaggio familiare nella grande casa, in passato mo-
              assistente  all’Università  e  presto,  nel1911,  da   nastero di San Gerolamo, dove abitava la numerosa
              poco  laureato, come uomo sposato e padre,      famiglia  Sella  offriva  occasione  all’immaginazione
              svolgendo attività scientifiche di rilievo e ini-  di un bambino con animo indagatore, e spazio per
              ziando un promettente percorso professionale.   le sue esplorazioni negli ampi corridoi e nel parco

          3.  La  Grande  Guerra  del  1915-1918  entrò  come   circostante. Posato su di un colle, il monastero pro-
              una grande faglia nella sostanza della vita di   spiciente la fabbrica di tessuti era governato dalla
              tutti, interrompendo progetti e spezzando       nonna Clementina, vedova di Giuseppe Venanzio e
              carriere. Fu questa una terza fase che lo vide   madre di sette figli di cui Carlo, il padre di Massimo,
              richiamato  nella  Sanità  e  di  stanza  a  Schio,  era il primogenito. Molti fratelli vivevano ancora in
              mentre la famiglia faceva ritorno temporaneo    casa. Il padre Carlo che si occupava della fabbrica,
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